
Perché fare un ECG?
L’esecuzione di un semplice elettrocardiogramma può essere il primo momento per iniziare a sospettare la malattia di Fabry.
La malattia di Fabry è una rara malattia genetica ereditaria, causata dalla mutazione del gene GLA, alfa-galattosidasi A. Il gene GLA è situato sul cromosoma X, causa accumulo lisosomiale di glicosfingolipidi, in particolare globotriaosilceramide (Gb3), nei tessuti viscerali e nell’endotelio vascolare di tutto l’organismo, con danni a livello renale, cardiaco e del sistema nervoso centrale tali da compromettere qualità e aspettativa di vita. La trasmissione della malattia è ereditaria in quanto legata al cromosoma X. Le madri, portatrici di 2 cromosomi X , hanno una probabilità del 50% di trasmettere il gene difettoso ai propri figli, siano essi di sesso maschile o femminile. I padri con la malattia di Anderson-Fabry non trasmettono il gene difettoso ai propri figli maschi, ma solamente alle figlie femmine. In genere sono i maschi a sviluppare la condizione in forma più grave. I pazienti con malattia di Fabry possono presentare un ampio spettro di manifestazioni cliniche, che vanno dalle classiche tipiche, nei maschi, alla malattia asintomatica in alcune femmine. La forma classica è il fenotipo più grave e si manifesta principalmente nei maschi, esistono anche delle forme a insorgenza tardiva, di cui la variante più frequente è quella cardiaca. Nella forma classica i sintomi iniziali esordiscono durante l’infanzia con comparsa di un forte dolore neuropatico agli arti (acroparestesie) che può immediamente aumentare nei periodi di particolare impegno o di stress del giovane soggetto dal freddo o dal caldo come pure durante le normali attività fisiche. Si possono avere lesioni cutanee specifiche (angiocheratomi) e la presenza di opacità corneale presente in quasi tutti i maschi e nelle femmine che presentano la malattia nella forma classica. Può essere presente sindrome vertiginosa associata a tinnito e perdita dell’udito. Altra manifestazione sono ipoidrosi, alterazioni della regolazione della temperatura corporea che possono causare febbre ricorrente, astenia, e sintomi gastrointestinali come dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. Le manifestazioni cardiache compaiono più tardivamente come pure le manifestazioni renali e cerebrali. Quelle cardiache possono portare a insufficienza cardiaca con segni di ipertrofia ventricolare sinistra, aritmie cardiche sincopi. Quelle renali e cerebrali possono portare a grave insufficienza renale e episodi ischemici cerebrali transitori. Nella gestione dei pazienti Fabry con coinvolgimento cardiaco è di fondamentale importanza il follow-up periodico completo con ecocardiogramma, ECG, ECG-Holter, RMN cardiaca e dosaggio dei marcatori di danno cardiaco, in modo da poter identificare precocemente la stadiazione della cardiopatia e monitorare i segni di evoluzione della malattia nel tempo. Una volta pensato che ci troviamo a un paziente con sospetta malattia di Fabry possiamo eseguire due tipi di ricerca il test genetico e l’analisi dell’attività enzimatica. Nel maschio, che ha una sola copia del cromosoma X, è sufficiente rilevare l’attività enzimatica: se è inferiore al 10%, il paziente ha la malattia di Fabry. Nella femmina, dove possono coesistere cellule sane con cellule malate in virtù del fatto di possedere due cromosomi X e preferibile eseguire il test genetico per individuare l’alterazione cromosomica. Tale metodica è da raccomandare a tutti i componenti familiari.

